Dario Moschetta – Artista Italiano Contemporaneo
Nato e cresciuto in Italia a Castelfranco Veneto nel 1973, Dario Moschetta è un artista italiano contemporaneo che lavora tra tradizione e sperimentazione. Sviluppa negli anni una ricerca personale che mescola pittura, fotografia e tecniche miste.
Le sue opere spaziano dai ritratti ai paesaggi urbani visti dall’alto. Realizza anche reinterpretazioni di statue classiche, con un’attenzione costante alla materia e alle imperfezioni.





Temi e soggetti
Tre temi ricorrenti attraversano la ricerca artistica di Moschetta:
- Ritratti e nudi – Sono il cuore della sua ricerca. Attraverso il volto e il corpo, studia espressioni, gesti e movimenti che diventano chiavi per rivelare aspetti nascosti della personalità. Crede che ogni viso abbia una storia da raccontare, e che a volte un’assenza o una deformazione possa dare nuova forza espressiva. Inoltre, nei nudi vede un’estensione del ritratto: il corpo amplifica le possibilità narrative, mostrando il passare del tempo e la vera essenza di una persona.
- Vedute urbane – Spesso aeree, di metropoli come New York, che l’artista osserva come organismi viventi, complessi e autosufficienti. Viste dall’alto, queste città sembrano silenziose, misteriose, lontane dal caos che le abita. Il taglio delle inquadrature è influenzato dal cinema, in particolare dalle sequenze urbane lente e sospese dei film di Christopher Nolan.
- Sculture classiche – Statue di marmo, busti e figure mitologiche attraggono Moschetta per la loro bellezza senza tempo. La perfezione di queste opere, soprattutto quando segnata da piccole imperfezioni, diventa per lui un simbolo di immortalità. Nelle sue tele cerca di restituire questa bellezza, aggiungendo un filtro contemporaneo che ne rinnova l’impatto visivo.
Tecniche e materiali
Moschetta alterna l’uso tradizionale di pennelli e colori acrilici a una tecnica sperimentale sviluppata negli ultimi dieci anni. In particolare, si tratta del trasferimento di immagini fotografiche su tela tramite colla vinilica e pigmenti. Il processo comincia con la stampa di fotografie su carta. Poi, parte di queste immagini viene trasferita sulla tela, dando origine a texture ispirate a elementi naturali come foglie, piante e pattern casuali. Di conseguenza, la superficie risulta irregolare, vissuta, con graffi e strappi che ricordano manifesti consumati dal tempo.
Per i paesaggi urbani, invece, utilizza strati di carta stampata incollati uno sull’altro. Successivamente li strappa e li lavora con scalpelli e spatole. Il risultato ricorda il décollage di Mimmo Rotella, ma con una sensibilità pittorica personale. Su questa base interviene con acrilici, pastelli a olio, spray paint e stencil. L’obiettivo è raggiungere il giusto bilanciamento tra luci e ombre, e tra colori caldi e freddi.
Processo creativo
Il punto di partenza è sempre la ricerca visiva. Moschetta osserva migliaia di fotografie – ritratti, vedute urbane, paesaggi isolati – e seleziona quelle che hanno una potenza narrativa. Spesso combina più immagini, unendo ad esempio il volto di un soggetto con il corpo di un altro, o sovrapponendo elementi che appartengono a contesti diversi. La sperimentazione è costante: per lui non esiste un unico modo di fare le cose, ma infinite possibilità. Ogni opera nasce dall’equilibrio tra controllo e imprevisto, tra la precisione tecnica e la libertà del gesto.
Filosofia di un artista italiano contemporaneo
Essere un artista italiano contemporaneo significa, per Moschetta, portare avanti la ricchezza della tradizione artistica italiana senza restarne prigionieri. Il suo lavoro è un atto meditativo: dipingere, graffiare, sovrapporre e togliere colore diventa un modo per rallentare, per osservare, per dare spazio a ciò che di bello c’è intorno a noi. Non crede che l’arte debba limitarsi alla perfezione formale: spesso sono le imperfezioni, le superfici rovinate, a rendere un’immagine più vera e coinvolgente.
Influenze e ispirazioni
Tra i suoi punti di riferimento ci sono Francis Bacon, Lucian Freud, Gerhard Richter, e registi come Fellini e Christopher Nolan, Martin Scorsese, Michelangelo Antonioni, che ispirano le atmosfere sospese di molte composizioni urbane. Ama la letteratura di Hemingway, capace di alternare malinconia e gioia, e ascolta musica che varia da colonne sonore di Zimmer e Göransson.
Perché Dario Moschetta è considerato un artista italiano contemporaneo
Negli anni, le opere di Dario Moschetta sono entrate in collezioni private in tutto il mondo. Ha esposto in fiere d’arte, partecipato a progetti speciali e collaborato con collezionisti e aziende di diversi settori.
Tra le collaborazioni più significative: la realizzazione di illustrazioni animate per i titoli di testa e alcune scene del film A Song From The Dark del regista pluripremiato Ogodinife Okpue, attualmente disponibile su Amazon Prime Video (asongfromthedark.com); la creazione di immagini pubblicitarie originali per il brand di occhiali Kindani Eyewear di Belluno, attraverso dipinti a tema ritratto; e una serie di disegni a inchiostro per la campagna visiva della collezione lingerie del marchio La Perla.
Nel settore dell’interior design ha collaborato con Unipol Milano per la fornitura di stampe artistiche derivate da sue opere originali, destinate alla decorazione degli spazi interni della rinnovata Torre Velasca, simbolo dell’architettura milanese.
Il suo lavoro è stato presentato anche in interviste e articoli su piattaforme italiane come:
E internazionali, come ad esempio:
- Intervista per The Best Address
- Intervista rilasciata a Saatchiart
- Editoriale di AMANDAS ONG di Frameweb.com
Opere vendute



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Conclusione
Dario Moschetta continua a lavorare come artista italiano contemporaneo indipendente, esplorando nuove tecniche e linguaggi visivi. Il suo obiettivo è creare opere che uniscano la forza della tradizione artistica italiana a una visione personale e contemporanea, capaci di parlare a chiunque, ovunque nel mondo. In conclusione, ogni lavoro è un invito a guardare più da vicino, a trovare bellezza nei dettagli, anche in quelli imperfetti, e a portare nella memoria l’emozione di un’immagine che resiste al tempo.
Domande e risposte con l’artista
1. Chi è Dario Moschetta, in poche parole?
Sono un artista e illustratore. Creo quadri e disegni. Ho cominciato da bambino e non mi sono più fermato. Il lavoro vero e proprio, di creazione e vendita, è iniziato attorno al 2010: da allora, le mie opere hanno cominciato a essere acquistate da collezionisti in tutto il mondo.
2. Cosa significa per te essere un artista italiano contemporaneo oggi?
Trovare nuovi modi per esprimersi. Non solo nei soggetti — che sono universali: ritratti, nudi, paesaggi — ma nei mezzi. Uso materiali diversi e nuove tecnologie, combinate con strumenti tradizionali.
3. Quali sono le influenze principali del tuo lavoro artistico?
La figura umana, in particolare i volti e i corpi imperfetti. I dettagli, i difetti, ciò che si crede meno bello… sono questi gli elementi che rendono interessante un soggetto per me.
4. Il tuo stile è molto personale. Come lo definiresti?
Una fusione tra antico, tradizionale, accademico e ultra-moderno. Un classico contemporaneo.
5. Quanto conta la sperimentazione nelle tue opere?
È tutto. La sperimentazione è ciò che spinge l’arte in avanti. Vale nella pittura come nella musica, nel cinema o nell’architettura.
6. Usi spesso tecniche miste: perché questa scelta?
Proprio per sperimentare. Usare solo colori e pennelli oggi è riduttivo. Mi piace mescolare materiali e strumenti per creare qualcosa di unico.
7. Alcune tue opere sembrano dialogare con la scultura classica. Da dove nasce questa connessione?
Amo la scultura classica, greca e romana. Alcuni bronzi antichi sono tecnologicamente incredibili per l’epoca. Sono vere macchine del tempo. Vorrei poter toccare quelle superfici lavorate da mani di maestri vissuti millenni fa.
8. Come nascono i tuoi ritratti? Parti da fotografie, schizzi dal vero o altro?
Sempre da fotografie. Ma ci penso molto prima di creare qualcosa. La scelta dell’immagine è fondamentale.
9. I tuoi cityscape hanno un’energia unica. Cosa vuoi trasmettere attraverso le città che dipingi?
Le città sono organismi viventi, complessi. Voglio trasmettere la loro vitalità, ma anche la fragilità: come si può ammalare un corpo, così può farlo una città.
10. Hai venduto opere in molti paesi. Pensi che l’arte italiana contemporanea sia compresa all’estero?
Sì. Ho notato che molti visitatori del mio sito cercano proprio termini in italiano come “artista italiano” o “dipinti italiani in vendita”. È una forma di fiducia nella nostra tradizione.
11. C’è un’opera a cui sei particolarmente legato? Perché?
Non una sola. Ma quelle di grandi dimensioni mi restano più vicine, perché richiedono uno sforzo fisico e mentale maggiore. Quando vengono vendute, chiedo sempre una foto nella casa del nuovo proprietario.
12. Hai partecipato a mostre o fiere? Quali sono state quelle più significative per il tuo percorso?
Le fiere di Londra: intense ma molto formative. E la mostra del 2016 alla Torre Velasca di Milano, che ha portato alla collaborazione con Unipol Urban Up per decorare i loro appartamenti con stampe tratte dai miei lavori originali.
13. Come vedi evolvere il tuo lavoro nei prossimi anni?
Sto progettando una mostra personale in autonomia, a Padova o Milano. Sarà importante, in uno spazio speciale.
14. Dove possono trovare e acquistare le tue opere oggi i collezionisti?
Sul mio sito dariomoschetta.com, dove è attivo lo shop online. Possono anche contattarmi via email a marilena@dariomoschetta.com oppure dalla pagina Contact. Sono anche presente su SaatchiArt, Artsy, Artsper e periodicamente in asta su Catawiki.